Sinonimi: lambrusco sorbarese.
Cenni storici: le origini di questo vitigno si fanno risalire alla labrusca, la Vitis silvestris spontanea degli Appennini, già nota nell’antichità come altre viti selvatiche, ricordate per primo da Pietro de’ Crescenzi; nel XVI secolo il Soderini e nel XIX secolo l’Acerbi hanno trattato i vari lambruschi più dettagliatamente.
Zone di coltivazione: questo vitigno è diffuso esclusivamente in provincia di Modena e rappresenta uno dei più classici lambruschi emiliani.
Caratteristiche: foglia piuttosto piccola, pentagonale, quasi intera o con accenno a tre lobi, pagina superiore liscia, di colore verde, opaca; grappolo di grandezza media, allungato, piramidale, con un’ala, generalmente molto spargolo; acino medio, sub-rotondo, con buccia molto pruinosa, spessa e consistente e di colore blu-nero.
Maturazione: da fine settembre ai primi di ottobre.
Produttività : relativamente costante ma piuttosto scarsa, discreta solo nelle annate in cui la colatura è meno accentuata.
Vigoria: notevolissima.