DOC riconosciuta con DPR 14/06/1989 – GU 02/11/1989. Modifica con DM 01/12/1995 – GU 01/02/1996. DM 21/04/2008 – GU 20/05/2008. DM 13/10/2011 – GU 03/11/2011. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 12/07/2013. DM 07/03/2014.
Zona di produzione: comprende i comuni di Ameglia, Arcola, Beverino, Bolano, Calice al Cornoviglio, Castelnuovo Magra, Follo, La Spezia, Lerici, Ortonovo, Riccò del Golfo, Santo Stefano di Magra, Sarzana e Vezzano Ligure, in provincia di La Spezia; i comuni di Aulla, Fosdinovo e Podenzana, in quella di Massa Carrara.
Colli di Luni è una Denominazione di Origine Controllata interregionale tra Liguria e Toscana.
Epoca migliore per il consumo: Bianchi mediamente 1-3 anni, Rossi 2-5.
| Vini e vitigni | Resa | Alcol | Affinamento |
|---|---|---|---|
| BIANCO vermentino min. 35%; trebbiano toscano 25-40% |
11 | 11 | |
| ALBAROLA albarola min. 85% |
11 | 11.5 | |
| VERMENTINO vermentino min. 90% |
11 | 11.5 | |
| VERMENTINO SUPERIORE vermentino min. 90% |
9 | 12.5 | |
| ROSSO sangiovese min. 50% |
11 | 11.5 | |
| ROSSO RISERVA stessi del Rosso |
11 | 12.5 | 24 |
In questa denominazione condivisa tra Liguria e Toscana, il vitigno a bacca bianca più importante è il vermentino, anche se è chiara l’influenza del trebbiano toscano nel Bianco, e quella di sangiovese, ciliegiolo e canaiolo nei vini rossi.
È forse questa la vera terra di elezione del vermentino che, grazie anche a pratiche di maturazione un po’ più prolungate, è in grado di dare vini dotati di un bel colore giallo paglierino, un profumo intenso e fruttato con chiari riconoscimenti di timo e basilico, un assaggio di buona struttura, freschezza e sapidità. Vini che si abbinano molto bene con pesci al forno con le erbe aromatiche e fritture di pesce e verdure.
Il Colli di Luni Bianco è un vino ancora poco caratterizzato ed esile, ottenuto da vermentino, trebbiano toscano e malvasia.
Il Colli di Luni Rosso, pure con i limiti di una produzione ridotta e quindi di difficile reperibilità, ha buone doti di struttura. Nelle annate migliori e nella versione Riserva può affinare a lungo, arricchendo i profumi fruttati e floreali con sentori leggermente speziati. Inoltre, si possono percepire ricordi erbacei dovuti all’inserimento, sulla base del collaudato sangiovese, di cabernet e merlot, vitigni non nuovi per questo territorio poiché già presenti prima dell’avvento della fillossera.
Buona struttura ed equilibrio sono le doti principali di questo vino, che a tavola può accompagnare tagliatelle al ragù, salsiccia al forno con patate, coniglio alla cacciatora e trippa alla carrarina.