Friuli Grave

DOC riconosciuta con DPR 02/07/1970 – GU 26/09/1970. Modifica con DM 16/02/1998 – GU 28/02/1998. DM 20/10/2010 – GU 09/11/2010. DM 30/11/2011 – GU 20/12/2011. DM 07/03/2014.

 

Zona di produzione: comprende 32 comuni e parte di 26 in provincia di Udine e, rispettivamente, 25 e 11 in quella di Pordenone.

Resa: max. 13 t/ha. 

Vitigni: tutti i vini con nome del vitigno, se non indicato diversamente, prevedono l’utilizzo dello stesso in purezza. È consentita la correzione dei mosti, nella misura massima del 10%, con altri ottenuti da uve di corrispondente colore.

Titolo alcolometrico minimo: 10.5%; 11% per lo Spumante.

Epoca migliore per il consumo: Bianchi e Rosati mediamente 1 anno, Rossi 2-4.

Altre tipologie 
Secco, Amabile e Dolce: Verduzzo friulano.
Frizzante: Rosato, Chardonnay, Pinot bianco e Verduzzo friulano.
Spumante: Extra brut, Brut, Extra dry, Dry e Demi-sec.
Novello: Rosso.
Superiore: tutti i vini, escluso i Frizzanti, il Novello e il Rosato, con titolo alcolometrico maggiore almeno di 1% rispetto a quello della tipologia base e resa max. 10 t/ha.
Riserva: tutti i vini, escluso il Novello e il Rosato, senza la menzione Superiore, con affinamento minimo di 24 mesi a decorrere dall’11 novembre dell’anno della vendemmia.

Vini e vitigni
BIANCO - a bacca bianca, escluse le varietà aromatiche
CHARDONNAY - chardonnay
CHARDONNAY SPUMANTE - chardonnay; pinot nero max. 15%
FRIULANO - friulano
PINOT BIANCO - pinot bianco
PINOT BIANCO SPUMANTE - pinot bianco; pinot nero max. 15%
PINOT GRIGIO - pinot grigio
RIESLING - riesling
SAUVIGNON - sauvignon
TRAMINER AROMATICO - traminer aromatico
VERDUZZO FRIULANO - verduzzo friulano
ROSSO - a bacca nera, escluse le varietà aromatiche
ROSATO - stessi del Rosso
CABERNET - cabernet franc e/o cabernet sauvignon
CABERNET FRANC - cabernet franc
CABERNET SAUVIGNON - cabernet sauvignon
MERLOT - merlot
PINOT NERO - pinot nero
REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO - refosco dal peduncolo rosso
SPUMANTE - chardonnay o pinot bianco o pinot nero

Friuli Grave: un nome che deriva dalla natura del suolo di questo territorio.
Questa denominazione è molto estesa e presenta microclimi e terreni molto diversi, tanto da identificare delle vere e proprie sottozone di produzione; inoltre, qui si produce oltre la metà dei vini DOP della regione.

I vini prodotti in questa zona sono abbastanza simili a quelli dei Colli Orientali del Friuli, anche se un po’ meno strutturati e dotati di un potenziale inferiore nei confronti dell’affinamento. 
Profumi fragranti, assaggio di buona finezza e freschezza gustativa, sono i caratteri che fanno apprezzare questi vini, in particolare i numerosi bianchi, tra i quali domina incontrastato il Pinot grigio, seguito dallo ‘storico’ Friulano, anche se si sta diffondendo rapidamente la glera per la produzione del Prosecco.
Oltre a questi, si punta sempre di più sui vini rossi, soprattutto ottenuti da refosco dal peduncolo rosso, con merlot e cabernet che mostrano grandi potenzialità.

Il friulano – un tempo chiamato tocai friulano – deve essere considerato di diritto un vitigno autoctono, perché si deve ai friulani il merito di averlo salvato da sicura scomparsa. La sua storia è stata davvero tormentata, conteso tra il Friuli-Venezia Giulia e la vicina Ungheria, per l’equivoco creato dal famoso Tokaji ungherese, vino completamente diverso, dolce e grandissimo, ottenuto principalmente da uve furmint attaccate dalla Botrytis cinerea. 
Ma come accade spesso, la verità è diversa. Le numerose ricerche scientifiche hanno stabilito che il friulano è del tutto simile al sauvignonasse, storica varietà francese ormai da tempo abbandonata nella sua terra di origine, che ha trovato in Friuli-Venezia Giulia l’ambiente nel quale dare un vino di pregio, piacevole e di carattere. 
Oggi, il vino Tocai friulano non esiste più, ma è diventato il Friulano.
Il friulano dà un vino giallo paglierino intenso con riflessi verdolini, sentori di mandorla, frutta fresca e fiori di campo, un assaggio intenso, moderatamente fresco e con un gradevole finale ammandorlato. In Friuli-Venezia Giulia il tajut – corrispondente al volume di 1/8 di litro – è sinonimo di bicchiere di vino e, ancora di più, di un bicchiere di Friulano.
Ottimo al momento dell’aperitivo o con il prosciutto di San Daniele con i fichi, questo vino si abbina molto bene anche con orzo e fagioli, paparot del Pordenonese, gnocchi di susine, uova con gli asparagi, frittate e risotti con erbe e ortaggi, pollo al prezzemolo, coniglio al forno e frico di formaggio fresco.

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